Masserie, dal latino ”massae”, erano le unità territoriali in cui venne frammentata la grande proprietà terriera del periodo romano e medievale: erano costituite da un cortile centrale attorno al quale si disponevano l'abitazione del massaro o, occasionalmente, del proprietario fondiario; le stalle e i recinti per gli animali; le strutture destinate alla lavorazione, tra cui l'aia, e alla conservazione dei prodotti della terra e dell'allevamento.
Dal XV secolo le masserie furono parte integrante di un sistema, che comprendeva anche torri costiere e castelli (a un chilometro il castello aragonese di Palmariggi), per difendersi dai saccheggi e dalle distruzioni provenienti dal mare.
Le strutture delle masserie vennero rafforzate con la creazione di piani alti, feritoie, caditoie, merlature e contrafforti per le mura. Drappelli di uomini a cavallo, inoltre, alloggiati in castelli strategicamente collocati, erano pronti ad intervenire alle prime avvisaglie di pericolo.
|